“Il cucchiaino scomparso” di Sam Kean è un bellissimo libro di divulgazione scientifica. Il titolo si riferisce a un famoso scherzo in voga nel diciannovesimo secolo quando fu scoperto il Gallio, un metallo che si presenta in forma liquida già a 30°C. Il suo colore lo rende simile ai metalli usati per forgiare i cucchiaini da tè e per questo motivo, il Gallio metallico era usato per modellare gli oggetti anzidetti che scomparivano letteralmente quando usati come posate per servire il tè bollente. Il libro si può intendere come una storia della chimica vista attraverso lo sviluppo della tavola periodica. Ci sono tante notizie curiose, si parla di scienza in generale e si accenna al significato di “scienza patologica” come di quel ramo della scienza che si sviluppa per “bias” (ovvero deviazioni dal percorso scientifico oggettivo) generati nel momento in cui si smette di osservare i fatti e si piegano gli stessi al modello di cui lo scienziato di turno si è innamorato. Ecco, allora, il modello della fusione fredda di Pons e Flieschmann dimostratosi un errore; quello di Crookes che ha tentato di spiegare fenomeni inesistenti legati allo spiritismo; o l’invenzione di specie ittiche mostruose dal ritrovamento di strani fossili ricoperti di strati di manganese. Il libro è scritto bene e si legge velocemente, sebbene io abbia trovato degli errori o delle inesattezze, non so se dovute ad una traduzione sbagliata o alla leggerezza che il divulgatore si trova a dover usare per rendere semplici concetti che non lo sono. Esempi di errori e leggerezze sono nella spiegazione dell’effetto del Gadolinio usato come tracciante nella risonanza magnetica per immagini (anche questa parte tradotta, a mio parere, in modo un po’ approssimativo) o nella spiegazione di alcuni concetti di meccanica quantistica come la superconduttività. In definitiva si tratta di un ottimo libro per far capire che la chimica non è una materia difficile né per addetti ai lavori: si tratta semplicemente di un ramo delle conoscenze umane con il quale ci troviamo a che fare nella nostra vita quotidiana. Tutto ciò che ci circonda è chimica e risponde a leggi ben precise la cui conoscenza ci consente di capire fenomeni altrimenti inspiegabili.
Pellegrino Conte