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Boeing 377 Stratocruiser BOAC, in volo

punto di non ritorno

In dizionario di Silvio DellʼAcqua

in senso figurato: momento, punto oltre il quale non è più possibile tornare indietro, interrompere un’azione o un processo in corso; condizione raggiunta la quale il cambiamento diventa irreversibile.

Casini: «Aiutiamo subito l’Africa o i suoi problemi si aggraveranno fino a un punto di non ritorno».

Corriere della Sera, venerdì 24 maggio 2002

Deriva dall’espressione inglese point of no return di equivalente significato letterale e figurato, a sua volta dal lessico aeronautico dove il termine “point of no return” o PNR, attestato dal 1941, indica il punto della rotta di un aeromobile superato il quale il velivolo stesso non ha più abbastanza carburante per tornare all’aeroporto di partenza; dovrà quindi obbligatoriamente proseguire per la destinazione o –in caso di necessità– cercare un punto di atterraggio alternativo. Sempre in aeronautica, viene anche informalmente indicato come “point of no return” il momento oltre il quale non è più possibile abortire il decollo, poiché la velocità è troppo elevata e lo spazio rimanente sulla pista insufficiente. In questo caso l’espressione è usata in senso lato: il “punto” varia in funzione delle caratteristiche dell’aeromobile, del carico, delle condizioni meteo, e viene quindi fatto coincidere con il raggiungimento di una determinata velocità detta V1 o “velocità di decisione”, momento oltre il quale un tentativo di fermare l’aereo porterebbe sicuramente fuori pista.


Immagine: Boeing 377 Stratocruiser “BOAC”, San Diego Air and Space Museum Archive/Commons.