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trabant

ostalgia

In parole d'autore, voci dal tedesco di Silvio DellʼAcqua

nostalgia, ricordo, rimpianto della Repubblica Democratica Tedesca; che può andare dal semplice revival modaiolo di vecchi marchi (soprattutto alimentari), abbigliamento e prodotti in genere della ex “Germania Est” al culto popolare; da una rappresentazione nostalgica del passato e dei suoi simboli fino ad un orientamento politico simpatizzante per il vecchio regime socialista del SED, paradossalmente mitizzato tanto dai partiti di estrema sinistra quanto da quelli di estrema destra.[1]

Se a Berlino gioca la carta della modernità, in provincia il Partito del socialismo democratico non riesce a fare a meno dell’«ostalgia», quell’indistinto senso di delusione e di identità perduta che ancora oggi, a dodici anni dalla caduta del Muro di Berlino, fa di molti tedeschi dell’Est degli stranieri in patria.

P. Valentino, Corriere della sera, 14 gennaio 2002, p. 12, Esteri

…l’Ostalgia, nostalgia di quell’Est ingenuo e un po’ demodé che — se anche requisiva la libertà personale — assicurava però una vita tranquilla, un posto di lavoro, alcuni valori rispettati, se non dallo Stato almeno dai cittadini.

G. Dierna, “Liberismo e disincanto l’europa vista dall’Est” in La Repubblica, 2 luglio 2012.

Il termine ostalgia deriva dal tedesco Ostalgie, a sua volta portmanteau di Osten (“est”, riferito alla Germania Orientale) e Nostalgie (“nostalgia”); fu coniato nel 1992 ed è attribuito al cabarettista Uwe Steimle[2] che lo inventò come nome per il proprio programma televisivo Ostalgie trasmesso sulla rete televisiva regionale MRD. Dopo la riunificazione tedesca (Deutsche Wiedervereinigung) del 1990, quando i territori della Repubblica Democratica Tedesca nota come “Germania Est” vennero incorporati nella Repubblica Federale Tedesca. La Alltag, la vita di tutti i giorni dei tedeschi dell’est cambiò radicalmente: i prodotti a loro familiari scomparvero dagli scaffali dei supermercati, le vecchie serie televisive di ispirazione sovietica furono sostituite da quelle occidentali; dovettero confrontarsi con il mercato del lavoro, gli usi, i modi, l’abbigliamento dell’Ovest. Nonostante la maggiore libertà, la sensazione di smarrimento di fronte a cambiamenti così improvvisi fece insorgere in molti cittadini ex DDR la nostalgia per quel modo di vivere limitante ma in fondo rassicurante: questo sentimento fu definito con la parola Ostalgie. Per la scrittrice dell’ex DDR Christa Wolf, Ostalgie significava «riaffermare la nostra biografia.»[3]

 

tipico soggiorno della Germania Est, DDR-Museum Berlin

Tipico arredamento di un soggiorno nell’ex Germania Est, DDR-Museum Berlin ( Commons ).

In alto: una Sachsenring Trabant, auto-simbolo della ex Repubblica Democratica Tedesca (foto di Peter H da Pixabay).
  1. [1]Ghislimberti, Tiziana. “Ostalgie, nostalgia del passato perduto. A proposito dell’identità tedesca orientale” in Metabasis — Rivista di filosofia on–line. Novembre 2007, anno II nº4. PDF.
  2. [2]Ostalgiker Uwe Steimle bezeichnet sich als Kleinbürger” in Hannoversche Allgemeine. 12/10/2012. Web.
  3. [3]Vannuccini – Predazzi (op. cit.) pag. 91.