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maître-à-penser

In dizionario, voci dal francese di Silvio DellʼAcqua

espressione francese che significa letteralmente maestro di pensiero (in francese maître significa padrone, maestro o anche direttore d’albergo o di ristorante); può essere scritto anche senza ifenazione (trattini): maître à penser. Attestata in italiano dal 1977, si riferisce ad una guida morale, una persona intellettuale che con le proprie idee ed opere è fonte di ispirazione o esercita influenza nella società, in un determinato ambiente o gruppo. In italiano, e specie nel linguaggio  giornalistico, è però utilizzata più spesso in senso ironico o spregiativo, che elogiativo:

E il maître-à-penser disse «Affacciamoci alla finestra…» sui muri e sulle metropolitane…

La Stampa 27/04/1994 – nº 113 pag. 15

Sebbene generalmente i forestierismi non adattati siano invariabili al plurale[1] («i maître-à-penser» sarebbe corretto), è talvolta utilizzata anche la forma plurale francese maîtres-à-penser:

Burocrati incompetenti, ma selezionati, maîtres-à-penser del nulla

La Stampa 10/02/1996 – nº 40 pag. 16

Sebbene più raro, si incontra anche nella variante declinata al femminile maîtresse-à-penser (plurale maîtresses-à-penser); che tuttavia rischia di risultare in un doppiosenso offensivo, in quanto con maitresse in italiano si indicava già la tenutaria di una casa di tolleranza o una prostituta (1957).[2] Pertanto, è utilizzato praticamente solo come “gioco di parole”.

Maitresses-à-penser nude alla meta

La Stampa 09/06/1993 – nº 157 pag. 21

Blueangy, la maîtresse à penser

L’Unità, 13 maggio 2009 pag 12 (PDF)


  1. [1]cfr. “plurale dei forestierismi non adattati“, Accademia della Crusca.
  2. [2]“maîtresse” in il Sabatini Coletti, Corriere dela Sera, web.

In alto: murale a Istambul, foto di Collab Media su Unsplash