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bottega di bottaio

cerchiobottista

In dizionario, lessico politico, modi di dire, parole d'autore di Silvio DellʼAcqua

(sostantivo e aggettivo) specialmente in politica, chi non prende una soluzione netta, che si destreggia tra due schieramenti cercando di non scontentare nessuno, che dà un «colpo al cerchio e uno alla botte»; democristiano, paraculo. In forma aggettivale indica una relazione con tale atteggiamento (es. «atteggiamento cerchiobottista», Repubblica 2017).

Deriva dalla fusione delle parole cerchio e botte, con il suffisso –ista che forma i nomen agentis della persona che svolge un’attività, segue un’ideologia o presenta determinate caratteristiche. A sua volta dall’espressione figurata «dare un colpo al cerchio ed uno alla botte», che significa accontentare un po’ l’una, un po’ l’altra parte in modo da non scontentare completamente nessuno. L’espressione è ispirata dal lavoro del bottaio, che per cerchiare le botti alterna i colpi di martello sul cerchio e sulle doghe.

Il termine fu coniato dal giornalista Giovanni Valentini in un articolo su la Repubblica del 2 marzo 1996 sulla nascita del cosiddetto “terzo polo televisivo” di Cecchi Gori:[1]

Non c’ è dubbio, comunque, che sulla testa di Cecchi Gori pende come una spada di Damocle un conflitto d’ interessi analogo a quello che noi abbiamo contestato fin dall’ inizio al Cavaliere e che ora riconoscono anche i teorici del ‘pensiero equidistante’ e perfino i ‘cerchiobottisti‘ di professione. [2]

«In pubblicistica» scrisse Battista in La Stampa il 7 luglio, «era passata l’idea che a coniare il neologismo ‘cerchiobottista’ sia stato Eugenio Scalfari», ex direttore di Repubblica.[3] Questa attribuzione dovette contrariare Valentini, che il 6 luglio successivo scrisse di nuovo su Repubblica un articolo in cui spiegava il significato di cerchiobottista, precisando che in realtà Scalfari aveca coniato «una definizione molto più colta e raffinata: “corifei del pensiero equidistante”».[4]

Da cerchiobottista derivò cerchiobottismo, formato con il suffisso –ismo che forma i nomi astratti collettivi di fazioni o correnti, che indica il comportamento del primo (secondo la classica relazione –ista / –ismo). Il termine cerchiobottismo, indicante l’atteggiamento del cerchiobottista, compare sempre su Repubblica il 5 maggio in un articolo di Curzio Maltesta:

Gli autori di estenuanti articolesse ed editoriali improntati al più puro cerchiobottismo doroteo. [5]

Il vocabolo diventò popolare nel lessico giornalistico dando origine ad una ondata di nuovi neologismi (del resto il XX fu il secolo degli –ismi) di carattere politico. In particolare, alla categoria dei cerchiobottisti fu contrapposta quella dei doppiopesisti (termine attribuito invece a Paolo Mieli[6]) costituita da coloro che applicano, rifacendosi ad un’altra comune espressione figurata, «due pesi e due misure» ossia si comportano in modo contraddittorio in circostanze analoghe.

L’ imparzialità, infatti, non ha nulla a che spartire con l’ equidistanza, con un colpo al polo e uno all’ ulivo, con i 2 più 2 o altre consociative alchimie, insomma con il cerchiobottismo, cui invano è stato contrapposto il doppiopesismo (che ne costituisce solo l’altra faccia).

Paolo Flores D’Arcais (direttore di MicroMega) in la Repubblica, 4/7/1996

Un’altra spinta di popolarità fu data a cerchiobottismo dal senatore Antonio di Pietro nel 1998, che così stigmatizzò il presidente della repubblica Oscar Luigi Scalfaro, il cui comportamento era teso a mantenere una posizione equidistante dai due schieramenti principali, il Polo e l’Ulivo.

Variante meno comune è cerchiobottaio, formato con il suffisso –aio che solitamente forma i nomi d’agente relativa a mestieri ed attività (es. bottegaio), con accezione ancor più ironica e dispregiativa. Altra variante ancor meno comune è bottocerchista (nella quale le parole botte e cerchio sono invertite), utilizzato la prima volta per scherzo da Battista il 7 luglio 1996 su L’Unità, nella rubrica Il Parolaio[7] e poi sporadicamente usato.[8] Essendo il partito della Democrazia Cristiana, infine, noto per una politica spesso “cerchiobottista”, per estensione il termine democristiano (originariamente riferito all’appartenenza a tale partito) è entrato nell’uso corrente ad indicare, per estensione, chi non prende mai una posizione netta per non scontentare nessuno: in tal senso, può essere quindi considerato un sinonimo.


  1. [1]Durante gli anni 90 Cecchi Gori acquistò Videomusic e Telemontecarlo, formando un “terzo polo” televisivo generalista, nazionale e privato, in contrapposizione al duopolio RAI/Mediaset.
  2. [2]La Repubblica, 2/3/1996 op.cit.
  3. [3]Fu lo stesso Battista ad attribuire il conio di cerchiobottismo a Scalfari in occasione di una intervista a Liberal, in un suo articolo del 30/5 su La Stampa (op. cit.).
  4. [4]A tal proposito Battista notava anche che Valentini da una parte rivendicava la paternità del neologismo, dall’altra attribuiva a Scalfari quella di una «definizione molto più colta e raffinata», quasi a non voler scontentare l’ex direttore del periodico: questo comportamento faceva di lui stesso un “cerchiobottista” (cfr. )
  5. [5]La Repubblica, 16/5/1996 op.cit.
  6. [6]La Stampa, 30/5/1996 (op. cit.)
  7. [7]La Stampa, 7/7/1996 (op. cit. )
  8. [8]Dell’Anna, M.V. e P. Lala, “Mi consenta un girotondo. Lingua e lessico nella seconda repubblica” Università degli Studi di Milano — Scienze Della Comunicazione.

Foto in alto: bottega di bottaio (tonnelier) al Village des Metiers d’Antan, Saint Quentin, France | foto: Jametlene Reskp/Unsplash