padrone, bianco, dallo swahili bwana, “signore”, appellativo con cui la popolazione nera delle colonie si rivolgeva ai bianchi in segno di rispetto. La forma italianizzata buana è attestata dal 1966 (cfr. Sabatini Coletti) come sinonimo ironico di bianco nel senso di europeo: « Tutti quei buana là fuori, ben al di fuori da tutto questo, non lo fanno mai, se non una volta ogni dieci …
buriana
vento da settentrione, bora, tramontana oppure violenta tempesta, temporale di breve durata (anche fig.); per estensione chiasso, trambusto, baldoria (attestato dal XVIII secolo): es. «Oh Mussolini faccia dura / quando ti metti a far buriana?» (Curzio Malaparte, 1928). Di etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino boreas, “borea” nome di un vento forte che soffia da settentrione noto anche come “bora” o “borana” (da cui anche burrasca). Nella mitologia greca …
busillis
anche busilli; difficoltà, punto difficile, nodo della questione; specie in espressioni come «qui sta il busillis» e simili: Lo prese per mano e lo condusse verso la porta, facendogli coraggio tuttavia; ma diceva intanto in cuor suo: — aqui està el busillis! Dios nos valga!— Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi (1825 – 1827), capitolo XIII Un uomo come te non scomoda …
cacapensieri
(o cacapensiero, s.m. spregiativo/volgare) chi si mostra sempre assorto nei pensieri, cogitabondo; chi si perde nelle elucubrazioni e trova difficoltà a mettere in pratica qualunque cosa, “segaiolo mentale“; quindi stitico nel produrre, per estensione (sempre spregiativo) scansafatiche, fannullone, perdigiorno. Da cacare (volgare)”espellere dall’ano”, nel senso figurato di “produrre”, quindi che “produce pensieri” più che azioni concrete. “cacapensieri” in Vocabolario degli …
cacaspezie
(XVII secolo, spregiativo) bellimbusto, damerino profumato, uomo lezioso che ostenta raffinatezza o che fa il galante con le donne, lacché. Da cacare (volgare) “espellere dall’ano”, nel senso figurato di “produrre”, e “spezie”, beni di lusso un tempo considerate simbolo di ricchezza: il cacaspezie è una persona talmente piena di spezie, da cacarle. Mentre quell’affumato babbione ciondolava nelle taverne, la puella …
cacastecchi
spregiativo, sostantivo e aggettivo invariabile, sec. XIV. Da cacare, “defecare, espellere”, nel senso figurato di pagare (es. nell’espressione figurata cacare soldi, “tirare fuori soldi”, “sborsare”) oppure produrre (nel linguaggio popolare la parola stitico, “che ha difficoltà a defecare”, ha anche il significato di “avaro” o di persona che produce poco, lentamente, es: “scrittore stitico”); e di stecchi (plurale di stecco), qualcosa cioè che …
cacazibetto
o cacazibetti (spregiativo, att. XVI secolo) bellimbusto, damerino, vanesio, schizzinoso; chi esagera con il profumo o ostenta raffinatezza. Da cacare, “defecare”, nel senso figurato di “produrre”, e “zibetto”, costoso e ricercato secreto di origine animale utilizzato nella produzione di profumi (oggi sostituito da molecole sintetiche): il cacazibetto è quindi una persona talmente piena di profumo, da cacarlo. Anselmo: Sì, signora, …
cafarnao
(s.m., pronuncia cafàrnao o cafarnào , anticamente anche cafarnau) luogo affollato, pieno di gente, luogo di confusione, di corruzione; anche ammasso di cose disparate; o ancora confusione mentale, situazione poco chiara: Ma tra poco sarà qui il cafarnao delle carni, dei gesti e delle barbe. Tutti i lemuri umani avranno al collo croci e catene. Quanta religione. Eugenio Montale, Sulla spiaggia in Diario …