Grandi magazzini Macy’s a Herald Square, New York, nel 1907. termine della lingua inglese (utilizzato anche in italiano) che significa letteralmente “venerdì nero” ed indica il quarto venerdì di novembre, giorno in cui tradizionalmente molti negozi on-line e siti di e-commerce, ma anche negozi “fisici” (soprattutto in USA) offrono sconti consistenti sui prodotti e vengono per questo presi d’assalto dai …
boombox
(o boom box) radioregistratore portatile, radiolone, specie nella cultura hip-hop. Deriva dall’unione delle parole inglesi boom, “forte rumore” (XV secolo) ma anche, nel lessico hip-hop, onomatopeico per il suono della cassa nella base ritmica (beat), e box che significa “scatola”, con riferimento alla forma squadrata e compatta. L’uso del termine boombox è attestato dal 1978 (Douglas Harper), mentre fu utilizzato …
boudoir
(s.m. pron. budu̯àar) spogliatoio elegante, salottino riservato da signora, adiacente alla camera da letto riservato alla toletta, alla conversazione, agli incontri intimi; successivamente anche studio. Dal francese boudoir, che significa letteralmente e scherzosamente “stanza per ritirarsi e tenere il broncio”, “stanza in cui fare gli scontrosi”; deriva probabilmente a sua volta dal francese bouder, “fare il broncio”; attestato in francese …
bracco bracco
(anche brecco brecco) locuzione talvolta utilizzata dai radioamatori italiani “old school” come italianizzazione gergale dell’inglese «break break» (o «break-o break-o»), un modo cortese per entrare in una conversazione (da to break, interrompere). Un articolo del 1978 sulla rivista Ham Radio Orizzonti attesta l’uso in campo amatoriale, sebbene deprecato, di «break break» negli USA almeno dagli anni ’70 (forse ereditato dal CB). Deriva comunque, a sua volta, …
brassicolo
(aggettivo) relativo o adatto alla produzione della birra. Dall’aggettivo francese brassicole, derivato da brasser, “birrificare” (da cui anche brasserie, “birreria” o “birrificio”), con il suffisso –cole, sul modello di viticole (“viticolo”) che in italiano trova corrispondenza nel suffisso –colo/–icolo, usato per formare aggettivi di relazione (es. agricolo, vinicolo). Nonostante brasser risalga addirittura al francese medio (XIV — XVI secolo), dal latino …
bric-à-brac
cianfrusaglie, ciarpame, paccottiglia, roba vecchia o di scarso valore destinata ad essere rivenduta. Per estensione, negozio dove si vendono tali oggetti, rigattiere, robivecchi, rivendugliolo; detto anche di arredamento eterogeneo, sovrabbondante, di gusto decadente o che ostenta raffinatezza. Ancora più in generale, un insieme eterogeneo e confusionario di cose, un ambaradàn: …lo stato dovrebbe rassegnarsi a ricevere un bric-a-brac di pezzi di …
briccoliére
(s.m.) muratore, dall’inglese bricklayer; termine del lessico “italglish“, ovvero la lingua italiana parlata dagli immigrati italiani in America tra Ottocento e Novecento, risultato del processo di adattamento ed ibridazione linguistica tra l’italiano e l’inglese americano. Trasportato da flussi migratori inversi, il termine briccoliere si è diffuso anche in Italia (Mencken, op. cit.). Maffi, Mario “Forte gelato (e altri –glish)” in Americana: Storie E Culture …
brobdingnagiano
(aggettivo) enorme, gigantesco, colossale, di dimensioni eccezionalmente imponenti. Deriva, attraverso l’inglese brobdignagian (1728), dal nome dell’isola immaginaria di Brobdignag descritta da Jonathan Swift nel romanzo satirico Gulliver’s Travel (I viaggi di Gulliver) del 1726, abitata da uomini giganteschi.