Plutone (foto NASA)

Siamo tutti Plutone

In Dal mondo, Geografia insolita di Benedetta Melappioni

Plutone (foto NASA)

Se chiediamo ad un gruppo di bambini di disegnare un pianeta, statisticamente la maggioranza disegnerà Marte. Qualcuno si cimenterà con la Terra, un minimo gruppo magari con Saturno che per via dei suoi anelli ha un fascino grafico tutto suo. Marte rimane comunque il preferito. Già il nome è forte, evoca il dio della guerra, è rosso. Sarà protagonista della prossima conquista, la nostra generazione assisterà ad un uomo (o una donna) che, posando piede sulla superficie vermiglia, come un novello/a Armstrong dirà una frase che entrerà nella storia. Marte è forte, Venere bellissima, Giove evocativo. Tutti i pianeti li associamo alle divinità da cui prendono il nome e in un ipotetico quanto infantile gioco tutti cercherebbero di accaparrarsi i migliori. O almeno, i più famosi. Ammetto che Marte era ed è ancora il mio preferito.


Eppure crescendo, se dovessi scegliere un pianeta oggi, sarei Plutone. Ma perché probabilmente Plutone è quello più “umano” in mezzo ai colossi del sistema solare. Un po’ malinconico, se ne sta nella Fascia di Kuiper lontano dal Sole a tal punto da non essere stato visto subito. Esisteva, ma per il principio per cui se non vedo o sento qualcosa allora non è reale, era come se non esistesse. Non è solo, è senz’altro in buona compagnia: Caronte, Notte, Idra, Cerbero e Stige sono i suoi satelliti e potrebbero essere esatta metafora di come anche noi nella vita, per quanto interconnessi con il mondo, alla fine ci leghiamo davvero solo ad un massimo di cinque persone. Non avranno nomi epici e danteschi come i suoi, ma d’altronde immagino che prendersi una birra con Caronte sarebbe piuttosto insolito.


Plutone è di ghiaccio e roccia, eppure le sue cromie sono bellissime perché non omogenee. Nero come l’ebano, arancione come il tramonto, bianco come la neve. Con una regione a forma di cuore (che bella la pareidolia) che forse è lì a ricordare che per quanto tu possa essere freddo e duro, hai anche tu un cuore. E poi ha una regione a forma di balena, ma questa è epica già solo per il nome: Cthulhu Macula. Soprattutto Plutone, con la lunga disputa sul se sia o meno un pianeta, ci ricorda che anche noi viviamo in un mondo che ci mette a confronto. E non ne usciamo sempre vincenti. Soprattutto nell’era social in cui basta un click per scoprire qualcuno di più bello, più intelligente, più simpatico. Plutone è stato definito troppo piccolo, troppo lontano, un pianeta nano, un oggetto nella Fascia di Kuiper: «Guarda Marte quant’è bello! Dovresti essere come lui!» Però Plutone, è bello anche così, e sarebbe probabilmente meno speciale se fosse più simile agli altri: in un mondo di Marte e Venere, sii Plutone.

Immagine: foto di Plutone ricreata dalle immagini scattate dalla fotocamera LORRI e da Ralph della sonda New Horizon.

L'autore

Benedetta Melappioni

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Classe 1994, cresce a libri e videogiochi. Archeologia, Lego®, spazio, softair, modellismo, Star Wars™ sono solo alcune delle passioni che la rendono una gran brutta persona. È solita rintanarsi nel mondo immaginario che ha creato e che forse un giorno uscirà dalle pagine word che gelosamente lo custodiscono; nel frattempo quando non è in giro, beve una birra al pub locale assieme a Murray, il suo amico scheletro Playmobil®.